Dal sito del calciobellunese

Pubblicato il da usd.comelico

 Il calcio cadorino by MaPo

E nel quadrilatero settentrionale del territorio della Seconda R cadde la neve. Ladies and gentlemen. La sesta puntata della rubrica con il calcio cadorino.

E si, in quel di Cortina d’Ampezzo ha luogo il primo rinvio del girone più bellunese tra i bellunesi. D’altronde nella città olimpica è ormai tempo di aprire le piste ma, ne siamo certi, “Harry Potter” Mario Liguori e la sua meravigliosa squadra estrarranno anche questa volta dal cilindro l’incantesimo giusto per avere la meglio sull’avversario più ostico della stagione dei biancazzurri. Ovvero l’inverno. Cortina-Fulgor Farra non si gioca, rinviata al 21 dicembre secondo l’ultimo comunicato FIGC. Per la truppa di Liguori c’è un potenziale secondo posto a cinque punti dalla Vazzolese da conquistare. Ora il big match a Sedico.

“Or comincian le dolenti note a farmisi sentir” e a sorpresa salta fuori il nome Auronzo. Già, i galletti inciampano nella seconda sconfitta consecutiva, questa volta non ci voleva. Al Zandegiacomo è il Lentiai di Manfroi a trionfare. Le giustificanti ci sono. Tre squalifiche pesanti come il piombo. Senza Cristian De Mario e Mario vengono a mancare i due centrali difensivi titolare, fare a meno di Soravia significa rinunciare a senso del gol e fantasia di tocco e movimento per la fase di possesso palla. Ma l’Auronzo ha il collettivo per vincere il campionato e chi ha sostituito gli assenti è all’altezza della situazione. Da adesso stop di questo tipo non sono più permessi.

Ed infine il derby, che da un lato da addito alle “dolenti note”, dall’altro esalta e lancia una rinascita. Il Comelico stravince 3-0 e annichilisce un Cadore in preda all’inconsapevolezza. Inconsapevolezza di perdere ancora una volta un’occasione importante, inconsapevolezza di avere sotto le qualità e la preparazione per affrontare una Seconda Categoria ma che per il momento non è data del tutto la possibilità di esprimersi. Ma dal grigiore della situazione cadorina emerge un bagliore, un raggio di luce emanato dal verde sole comeliano, lanciato ora verso il grande obbiettivo: la salvezza. Partita mostruosa dal punto di vista tattico e agonistico. Da parte del Comelico l’umiltà di comprendere un fattore preciso. Se si pretende di sfidare il Cadore a chi gioca meglio la palla si perde. De Bettin prepara la gara alla perfezione, soffoca la manovra del team di De Podestà e riparte con grandi contropiedi. Alcune scelte, come quella di sacrificare sull’esterno l’uomo più prolifico, Costan, per liberare tutto il fronte d’attacco ad un centroavanti robusto, in grado di lottare fisicamente con i centrali e liberare spazi agli inserimenti. A centrocampo piazza Bergagnin per fare intensità, dando il via ad un pressing ordinato e forsennato dei “medianacci”, che all’occorenza si appoggiano sul giovane inserito. De Bettin è l’uomo giusto. È alla prima esperienza, può sbagliare, ma nell’ambiente Comelico è l’uomo perfetto.

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